Qualche giorno fa siamo state invitate da Claudia e Mattia, i nostri amici di 2 Cuori in Viaggio, a partecipare al tagpost Il viaggio che mi ha cambiato la vita, ideato da Marco Lovisolo. Leggete anche il loro racconto, a noi ha fatto scendere una lacrimuccia di emozione!!

GIORGIA: BANGKOK MI HA CAMBIATO LA VITA

Di viaggi ne ho fatti diversi e tutti in qualche modo mi hanno cambiato, arricchito, lasciato un segno.
Ma quale più degli altri?

VIAGGIO E NON VACANZA

Ho iniziato a pensare, poi ho trovato la soluzione: approfitterò di questa occasione per raccontarvi della prima volta in cui ho capito il senso della parola Viaggiare. Della prima volta in cui ho capito che, da lì in avanti, avrei voluto viaggiare e non fare la turista. Della prima volta in cui ho sentito il bisogno di organizzare viaggi e non vacanze.

Naturalmente tutto ciò sono arrivata a capirlo dopo essere tornata, quando si trascorrono quei giorni di rielaborazione emotiva di un’esperienza appena conclusa.

IL MIO PRIMO VIAGGIO INTERCONTINENTALE

Correva l’anno 2010 ed era la prima vacanza organizzata con quello che sarebbe diventato il mio compagno di viaggio e di vita, l’organizzatore a quattro mani, di tutte le avventure che vi racconto sul blog: Simone, mio marito!
Ci eravamo conosciuti da qualche mese e abbiamo deciso di organizzare una vacanza insieme. “Perchè non in Thailandia”, mi ha detto “la sogno da tanto!”

Fino a quel momento non mi ero mai spostata dall’Italia e dall’Europa, se non per fare una crociera sul Nilo con amici qualche anno prima, organizzata in agenzia, con tanto di guida in Italiano, che ci aveva fatto da balia più che da guida!!! ( il mitico Giorgio… sono passati 10 anni ma ricordo ancora il suo nome!)

Abbiamo iniziato ad organizzare un viaggio fai-da-te, itinerante, in Thailandia….
Merito di Simone, ragazzi lo devo ammettere, se non fosse stato per lui a quest’ora forse starei facendo viaggi organizzati!!! Comunque sia, la nostra “vacanza” prevedeva 4 giorni a Bangkok e una decina di giorni di mare sulle isole (all’epoca l’Abbronzatura per me era fondamentale in estate!!).

VIVERE I LUOGHI

Una volta arrivati in Thailandia, calati in una realtà completamente al di fuori – per me- di ogni immaginazione ho iniziato a sentire il bisogno, l’intima ed irrefrenabile esigenza di capire quel posto, il modo di vivere di quelle persone.
Non mi bastava visitare i Wat, fermarmi a fotografare l’immenso Buddha sdraiato, che non ne voleva sapere di stare per intero in una foto…. volevo di più, volevo capire come le persone vivevano, di cosa parlavano.
Ricordo che spesso chiedevo a Simone: “ma cosa staranno dicendo?” Come se poi gli argomenti fossero diversi da un continente all’altro!

Questo è il mio ricordo rielaborato ed edulcorato dal tempo…

In quel lontano 2010 ho odiato Bangkok, la confusione continua, lo sporco, quella vita caotica….. Oggi, a distanza di anni, posso dire che quel viaggio mi ha fatto scattare qualcosa, una curiosità, una voglia di scoprire posti in cui la vita, le tradizioni, le priorità sono diverse dalle nostre, diverse dal nostro modo di vivere.

Perchè in fondo Bangkok , che anche se ci sono tornata negli anni, per me resta e resterà sempre quella incasinata e sporca del 2010: posso dire che mi ha cambiato la vita!


GIULIA: L’AMERICA MI HA CAMBIATO LA VITA

Il viaggio che mi ha cambiato la vita… è difficile rispondere ad una domanda così importante, difficile pensare di raccontare di un solo luogo come depositario di un’emozione tanto grande da mutare le tue visioni sulla vita.

Ho riflettuto molto: ho pensato di parlare dell’Irlanda, una terra che mi ha conquistata e che è stata per davvero il primo on the road organizzato tutto fai da te; ho pensato di parlare dell’Islanda, un luogo magico, fuori dal mondo, in cui la natura ti fa cambiare tutte le prospettive…

L’AMERICA DEI MIEI SOGNI

Poi alla fine ho capito che dovevo parlare per davvero del viaggio che ha cambiato qualcosa dentro di me. E quel viaggio è stata la mia luna di miele in America.

L’America è sempre stata il mio sogno più grande.
Sono figlia del mito americano degli anni 90, quando si guardavano le serie come Baywatch, Beverly Hills 90210, Willy il Principe di Bel Air… Ma sono anche una grandissima fan della musica rock degli anni 80, quella dei Bon Jovi, degli Eagles, dei Guns e degli Aerosmith…
Nei miei sogni c’erano le immense strade solitarie, le luci delle metropoli e le spiagge assolate.

POSITIVE VIBES

Perché andare in California mi ha cambiato la vita? Perché non ha deluso nessuna delle grandi aspettative.

Ho trovato quelle strade, ho guidato per miglia e miglia lungo le carreggiate dritte con nulla intorno, con la musica sparata ad alto volume e la sensazione di trovarmi in un video musicale.
Ho trovato le luci, ma non solo quelle. Ho trovato le esagerazioni, le follie americane: le porzioni assurde, le ruote delle auto più enormi della terra, le mance esagerate e i supermarket più forniti del mondo.
Ma ho trovato anche la gentilezza delle persone, i colori delle città, la voglia di raccontarsi con i turisti, l’atteggiamento amichevole di tutti e la voglia di divertirsi nel sorriso di chi incontravo.
Insomma ho trovato le positive vibes che tanto vengono acclamate su Instagram.

Non ho sempre trovato il sole, soprattutto quando ero nella zona della costa. Sfortuna? Credo di si. Ma se le spiagge di Santa Monica, Malibù e Santa Barbara sono già così belle così, immagino quanto debbano brillare sotto un sole cocente.
L’ho considerato un invito a tornare.

SUPERARE LE DIFFICOLTA’

L’America è stata una conferma ma anche un traguardo. La meta alla cima della vetta che ho dovuto scalare per poter vivere le sensazioni di cui ho parlato.

Prima di partire non ho avuto un mese facile. Pensieri, paure, ansie e qualche problema fisico si sono accumulati proprio alla fine del periodo prematrimoniale. Dopo la festa, dopo quel giorno così bello, tutto mi è parso cadermi addosso.
E avevo paura di partire, lo ammetto. Perché l’America era così lontana, perché sarei stata lontano dalla mia famiglia, dai miei amici… mi pesava come se dovessi partire per il fronte.

Non sempre chi ama viaggiare parte con il sorriso sulle labbra, anche se lo spirito wanderlust è forte può essere coperto da sentimenti che bloccano e spaventano.
Questo è quello che è successo a me.

Ma l’America mi ha curato, passatemi l’esagerazione. Pochi giorni e ho cancellato quasi completamente quelle paure, quei timori.
Perché mi sono sentita come a casa. Perché l’America mi ha accolto a braccia aperte e mi sono sentita abbracciata come da un’amica. E mi sono sentita grata di tutto questo quando mi sono resa conto di aver superato un brutto momento a metà del viaggio, quando sono salita sulle colline di LA e ho visto il mio primo tramonto sulla città degli angeli.
Tramontava il sole e tramontavano i miei pensieri più tristi. Ogni stella che si accendeva era come un piccolo spiraglio di luce positiva nella mia mente.

Per questo motivo l’America mi ha cambiato la vita: perché mi ha fatto capire che posso farcela anche io.


Ed ora tocca a voi, cari amici blogger!
Quale meta ha cambiato la vostra vita? Siamo curiosissime di leggere i vostri articoli…
Nominiamo:

Sally di In Viaggio Con Me
Mat e Patty di Scatti&Bagagli
Angi e Chri di Destinazione Mondo 20 

Author

Bolognese doc, amante della musica rock, gattara da tutta la vita e innamorata del mare in tutte le sue forme. Dopotutto sono un segno d'acqua e come tale combatto da sempre tra il desiderio di scoprire il mondo e il bisogno di stabilità. Mete preferite? Gli Stati Uniti e il Nord Europa. Rigorosamente on the road.

Scrivi un commento